CRONACA DI UN EVENTO
Domenica pomeriggio
Mettiamo al piano d’ingresso la moquette per dare allo spazio inferiore una maggiore intimità e per inserire anche il colore caro a Yves, il suo blu (o quasi)
Facciamo una piccola pausa e dialoghiamo sui possibili sviluppi e pensieri che questo genere di progetto può far scaturire
Riprendiamo pulendo lo specchio su cui mettiamo una frase enfatica del nostro partner tecnico
Durante l’incontro decidiamo anche di far entrare ogni persona una alla volta al fine di farle godere lo spazio vuoto in modo intimo e personale, si potrà entrare una volta sola, e per monitorare faremo un timbro blu ad ognuno.
Lunedì
Ore 16.30- Arriviamo con il materiale per il rinfresco, che riprendere lo stesso che fu fatto da Yves, e prepariamo gli ultimi elementi quali i cordoni di delimitazione, il tavolo per il rinfresco e il leggio con le fotocopie del testo descrittivo del progetto.
Manca un quaderno per le firme che Eliana va a prendere in una cartolina vicina.
Purtroppo il cielo è sempre più cupo.
Ore 17.45- Prepariamo il cocktail che mischiandolo con uno dei suoi componenti fa diventare tutto di color verde, attimo di panico! Cambiamo un ingrediente e tutto torna color blu.
Inizia a gocciolare, piove.
Mancano pochi minuti all’inizio e già qualcuno inizia ad arrivare
Ci disponiamo ognuno nelle postazioni proposte, Eliana al bancone, Oscar alla timbratura, Franco all’ingresso e Domenico sotto a far da cicerone.
Si forma una coda di una decina di persone, che vengono informate su come si svolge l’esperienza (cioè accesso uno alla volta, una sola volta come attesta il timbro sulla mano). Prendono il cocktail, sembrano apprezzare. Alcuni lo trovano fortissimo, altri molto leggero… fa riflettere sulla relatività della percezione.
Sotto Domenico cerca di tenere i tempi stretti lasciando a tutti il tempo di fruire dello spazio ma anche monitorando la presenza. Molti fanno osservazioni sul progetto, l’originalità della cosa e del fatto storico. Piace molto anche l’idea di averlo fatto proprio nella data giusta e nel voler approfondire fatti accaduti e spesso già dimenticati. Alcune persone fanno diverse foto, altre toccano lo spazio, alcune stanno in silenzio.
Ore 19 circa- Un visitatore innervosito dall’attesa e da un’incomprensione s’innervosice e se ne va commentando negativamente il collettivo.
Ore 20 circa- Lo spazio inizia a“svuotarsi”, la ventina di cocktail restanti se ne vanno con gli ultimi visitatori, e rimaniamo solo più noi, che stanchi ma soddisfatti commentiamo la riuscita, nonostante la pioggia, di questo piccolo happening artistico.
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